Dopo la riunione, partecipata e vivace, di ieri mattina, sento la necessità di ringraziare a nome di tutta la Commissione DSA tutti i genitori presenti per la sensibilità e l'attenzione dimostrata al problema dei ragazzi con Disturbi Specifici dell'Apprendimento, sensibilità e attenzione che si sono concretizzati in un importante contributo da parte dell'AdG per la realizzazione di un doposcuola il più possibile efficace, aperto, fruibile (anche da le famiglie con minori possibilità economiche) ed integrato con la didattica di tutta la scuola.
Nel nostro obiettivo, questo "laboratorio dal basso" dovrà costituire un esempio di buone pratiche anche per altre scuole del territorio, e se così sarà potrà contribuire, nel tempo, ad allentare la "pressione" su Rinascita, che adesso viene vista (a torto o a ragione) come fra le poche scuole cittadine in grado di fornire il giusto approccio metodologico e didattico ai ragazzi dislessici, con una conseguente iper-presenza di allievi DSA rispetto alla media nazionale.
Grazie dunque a tutti coloro che hanno colto l'importanza per tutti, e non solo per i nostri ragazzi portatori di un disagio, di questo piccolo sassolino nel grande mare delle fatiche dell'apprendere… Tutti i vostri suggerimenti (criteri di inclusione, criteri di ripartizione del contributo, necessità di monitorare l'effettivo "travaso" di competenze dal doposcuola alla didattica quotidiana), verranno tenuti in considerazione e ci impegnamo a monitorare tali scelte e a darvene conto con la massima trasparenza di cui saremo capaci.
Certo, forse qualcuno di noi avrebbe preferito che il Comune finanziasse tutto il progetto, per non essere messo in condizione di dover scegliere se destinare o meno a pochi le risorse di tutti… Io penso però (ed è opinione strettamente personale) che il confronto di ieri ci abbia costretto tutti a riflettere sul senso reale della parola solidarietà, che ha poco a che vedere con quello di "maggioranza". Non uno di meno, anche se quell'uno è uno su mille.
Da Wikipedia, alla voce "solidarietà" : "Sta correntemente ad indicare un atteggiamento di benevolenza e comprensione, ma soprattutto di sforzo attivo e gratuito, atto a venire incontro alle esigenze e ai disagi di qualcuno che ha bisogno di un aiuto.
Ancora grazie. Paola Grifo, per la Commissione Dislessia.
Vorrei permettermi, con la massima pacatezza possibile e lungi dal voler sollevar polemiche, di dissentire sulla questione compiti amici.
Cercherò di spiegarvi perché.
Anche con il contributo dell'assemblea dei genitori, questa iniziativa é e resterà a vantaggio esclusivo di coloro che possono permettersi l'esborso di una considerevole cifra. Per le famiglie meno agiate sarà comunque una spesa non affrontabile, anche se ad essa verrà praticato un piccolo sconto.
Allora mi domando, che senso ha all'interno di una scuola pubblica, offrire un servizio che non sia alla portata di tutti?
Inoltre resto alquanto perplessa sull'efficacia della formazione che, partendo dai pochi insegnanti che collaborano a questo progetto, dovrebbe "contagiare" gli altri colleghi.
Perché allora non cercare di favorire corsi di aggiornamento che coinvolgano TUTTO il corpo docente e che quindi ricadano a pioggia su TUTTI gli studenti?
Rinascita é una scuola di accoglienza, una scuola dove i ragazzi con DSA non sono costretti a leggere ad alta voce, a scrivere alla lavagna, a fare calcoli senza calcolatrice, dove l' analisi grammaticale e logica si insegnano sottolineando con colori diversi; insomma, una scuola dove le tecniche per facilitare l' apprendimento sono ampiamente entrate nel dna degli insegnanti (sicuramente anche grazie a corsi di formazione tenuti dalla fondazione Grossman), allora perché al posto di investire su iniziative per pochi non si crede maggiormente ad iniziative che davvero siano per tutti?
Cara Elena,
comprendo le tue perplessità e rispondo con altrettanta serenità. Mi sento d’accordo con te quando sottolinei che Rinascita è una scuola di accoglienza e che a Rinascita, probabilmente più che altrove, vengono praticati metodi che facilitano l’apprendimento. Credo che queste siano le due principali ragioni per cui molti genitori di DSA scelgono di iscrivere i propri figli a questa scuola: “mio figlio non sarà discriminato per la sua difficoltà ma anzi sarà accolto ed aiutato ad apprendere a prescindere dalla sua difficoltà”.
Il problema è che l’apprendimento non si esaurisce in classe ma continua dopo la scuola, a casa, nello svolgimento dei compiti e nello studio. E qui, le famiglie DSA, sono in balia di se stesse, con un compito che pochi genitori sono in grado di affrontare autonomamente. Considera che fare i compiti con un DSA significa dedicargli molto tempo, essere preparati a trattare con la sua difficoltà, combattere contro rabbia, stanchezza e frustrazione sono lì che non aspettano altro che tu e tuo figlio vi arrendiate. Non a caso, quindi, la terza principale ragione per cui i genitori di DSA scelgono Rinascita è “Compiti Amici”, un doposcuola specifico per DSA, integrato nella scuola ma non pubblico, finanziato dalle famiglie e, non a caso, dal Comune di Milano.
Dobbiamo quindi partire da qui, dal riconoscere che la scuola pubblica, con i mezzi che ha a disposizione, riesce solo parzialmente ad offrire l’aiuto necessario ai DSA. Questi i fatti. Allora penso che, rispetto al niente, sia benvenuta anche una forma parziale e mista di intervento. Certo non è l’ideale: il dopo scuola dovrebbe essere accessibile a tutti e gratuito. E’ una via di mezzo. Ma preferisco pensare ad un progetto comune di formazione a cui partecipano 18 ragazzi e 6 insegnanti che al fai da te delle singole famiglie, in cui risultano avvantaggiate le famiglie più abbienti e scolarizzate.
La solidarietàofferta dall’AdG andrà sicuramente a vantaggio di singole famiglie/studenti, alleviandone l’onere finanziario e così aiutando l’accesso al doposcuola, ma andrà anche ad arricchire la preparazione e l’esperienza degli insegnanti partecipanti e un insegnante preparato sarà di aiuto a tutti i propri studenti, nella scuola e nel doposcuola. I sei insegnanti del doposcuola avranno l’occasione infatti sia di essere formati dalla Fondazione Grossman sia di formarsi facendo i compiti con i ragazzi. E’evidente che l’organizzazione ideale sarebbe quella di far ruotare gli insegnanti in modo che di anno in anno vada allargandosi il numero dei docenti che hanno lavorato nel doposcuola. Ma la partecipazione degli insegnanti è su base volontaria e quindi non abbiamo certezze sulla possibilità di ottenere questo risultato.
Quello che realisticamente possiamo prefiggerci di realizzare oggi, come singoli genitori e come Commissione DSA, è far collaborare gli insegnanti del doposcuola con gli insegnanti curricolari e fare di questa iniziativa un punto di riferimento per il corpo docente, spingendo la scuola a trarre vantaggio dal dopo scuola visto che, nell’ambito del progetto per il rinnovo della sperimentazione, i docenti stanno comunque redigendo e testando degli specifici protocolli per i DSA.